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VOGLIA DI PANDORO

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Immagine tratta dal sito www.sceltedigusto.it

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I dolci tradizionali del Natale a casa mia sono sempre stati altri; mia madre, per cui la cucina non è mai stato il primo hobby del mondo, con l’avvicinarsi della ricorrenza sfoderava (e sfodera tutt’ora) una inattesa competenza nello sfornare paste frolle e torte alle mandorle. Rigorosamente una sola volta all’anno, ma te li potevi poi ricordare per tutti i successivi dodici mesi.

Il panettone e il pandoro sono sempre stati un po’ i comprimari poveri, quelli depositati sul carrello in sala da pranzo, in attesa che a qualcuno venisse voglia di aprire le confezioni, dopo aver gustato tutto il resto. L’epilogo, per lo più, era che diventavano la mia prima colazione, oppure la merenda del pomeriggio, terminati  i dolci freschi.

Sono sicura di aver passato anni, ormai adulta, con una casa mia, un lavoro, un marito, senza che neppure mi sfiorasse l’idea di comprare al supermercato un dolce natalizio (che per me sarebbe poi il pandoro, visto che il panettone non lo amo un granché). Magari mi capitava di assaggiarne una fetta in ufficio, quando si festeggiava tutti insieme, o a casa di amici, ma non sentivo affatto l’esigenza di averne uno in casa tutto per me.

L’espatrio cambia molte cose nella vita di una persona, anche cose insospettabili e poco importanti, se vogliamo dirla tutta. Ma, da quando vivo a Zurigo, non appena si avvicina il mese di dicembre vengo colta da una irresistibile voglia di pandoro. L’anno scorso avevo provato a rimediare comprandone uno mignon (ovviamente pagato uno sproposito) nel quale non avevo neppure trovato (orrore!) la bustina di zucchero a velo: non era “tarocco”, era italiano originalissimo, ma forse pensavano che fosse più grande la busta del dolce in sé. Alla prima trasferta in Italia ne avevo fatto adeguata scorta, fino ad arrivare all’inizio di gennaio praticamente satura.

Pensavo così di aver risolto il problema e di essermi tolta definitivamente lo sfizio. Invece quest’anno abbiamo ricominciato tutto da capo, e oggi il pandoro mi sono rassegnata a comprarlo a Zurigo. Quello da un chilo, però, comprensivo di bustina di zucchero.


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